Si comunica che l’Amministrazione Comunale, con atto G.C. 40 del 16/03/2021, si è nuovamente attivata per soddisfare le necessità dei propri cittadini in stato di bisogno a causa dell’emergenza epidemiologica da virus Covid-19, prevedendo la possibilità dell’erogazione di “buoni spesa” per l’acquisto di generi alimentari e prodotti di prima necessità anche in seconda istanza.
I buoni spesa alimentari sono titoli spendibili negli esercizi commerciali aderenti nel Comune di Loreto pubblicati sul sito internet comunale. L’ammontare del buono spesa viene stabilito in:
prima istanza: € 150,00 per ciascun componente il nucleo familiare fino ad un massimo di tre componenti, incrementato di € 50,00 per ogni ulteriore componente il nucleo stesso;
seconda istanza: € 75,00 per ciascun componente il nucleo familiare fino ad un massimo di tre componenti, incrementato di € 25,00 per ogni ulteriore componente il nucleo stesso.
Le seconde istanze vanno inoltrate a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del presente avviso utilizzando per la presentazione la procedura on line, già attiva per la misura in oggetto, raggiungibile al seguente link: https://buonispesa.nuvolaitalsoft.it/ e verranno soddisfatte a scorrimento dei richiedenti aventi diritto, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Le SECONDE ISTANZE presentate PRIMA DI TALE DATA NON VERRANNO PRESE IN CARICO e occorrerà ripresentare richiesta a partire dal giorno 24 MARZO 2021.
Possono fare richiesta, prioritariamente, i cittadini bisognosi colpiti dalla situazione economica determinatasi per effetto dell’emergenza COVID-19. I “buoni spesa” saranno concessi ai nuclei familiari in condizioni di “disagio economico” causato dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19, con difficoltà a sostenere le spese alimentari e di prima necessità, in particolare:
Nucleo familiare non percettore di reddito, derivante da lavoro dipendente, il cui datore di lavoro abbia richiesto ammissione al trattamento di sostegno al reddito a zero ore;
Nucleo familiare non percettore di reddito, derivante da lavoro dipendente, il cui datore di lavoro abbia richiesto ammissione al trattamento di sostegno al reddito a ridotto orario di lavoro;
Nucleo familiare non percettore di reddito, derivante da attività autonoma, il cui titolare ha cessato/sospeso l'attività (commerciale, artigianale, industriale ecc…) a seguito dei provvedimenti emanati per contenere la diffusione del contagio da virus Covid-19;
Nucleo familiare in condizione di disagio economico segnalato da soggetti/associazioni del terzo settore, anche percettore di trattamenti pensionistici o di reddito da lavoro o beneficiario di forme di sostegno al reddito, purché di importo complessivo non superiore ad € 700,00;
Nucleo familiare in condizione di disagio economico in carico ai servizi sociali, anche beneficiario del reddito di cittadinanza, REI o altre forme di sussidio, purché di importo complessivo non superiore ad € 700,00;
Nucleo familiare privo di reddito.
Per la concessione dei “buoni spesa” si terrà conto del valore dei risparmi immediatamente disponibili, dichiarati dal richiedente:
- il saldo dei conti correnti bancari e/o postali, altri tipi di depositi e/o titoli bancari o postali, intestati ai componenti del nucleo familiare non deve superare complessivamente la somma di € 7.500,00 alla data del 30 novembre 2020.
Il nucleo familiare non deve percepire altri redditi derivanti da proprietà di ulteriori unità immobiliari oltre alla casa di abitazione (a meno che venga comprovato che non viene percepito alcun canone di locazione).
Nessun componente del nucleo familiare deve risultare percettore di altra forma di contributo pubblico o privato di sostegno al reddito (Reddito di cittadinanza, REI, NASPI, CIG), oltre quelli precedentemente elencati.
Nessun componente del nucleo familiare percepisce pensione o reddito da lavoro di importo mensile superiore ad € 700,00.
Per ciascun nucleo familiare può essere presentata una sola domanda per accedere alla presente misura.
Le dichiarazioni sopra riportate saranno oggetto di verifica e controllo da parte degli Uffici Comunali, che si avvarranno a tal fine della Guardia di Finanza, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate.